Monumenti e punti di interesse nella "Città alta"
Dall'antico Foro Romano al Palazzo Comunale, passando per Chiese e Costruzioni Medioevali, scopri tutti i punti di interesse di 'Terracina Alta'
TERRACINA ALTA O ANTICA
Complesso monumentale del Foro Emiliano
La parte alta della città si imposta intorno alla piazza centrale, l’antico Foro Emiliano, centro cittadino dell’epoca romana conservatosi nei secoli, oggi sede della Cattedrale di San Cesareo e del Palazzo Comunale (piazza del Municipio).
L’antico foro romano era attraversato lungo il lato settentrionale dalla via Appia, di cui è stato ripristinato il lastricato e il marciapiede, con canale di scolo a nord e una serie di pilastrini a sud a separare la strada carrabile dall'area forense pedonale. La piazza conserva tuttora l’antica pavimentazione in lastre di calcare (I secolo a.C.), sulla quale si conservano le tracce dell’iscrizione in lettere di bronzo del magistrato locale che ne ordinò la realizzazione (Aulus Aemilius). Ai lati del foro sorgevano i principali edifici pubblici della città romana: sul lato orientale, a sinistra dell'attuale Palazzo Comunale, sorgeva la Basilica, un lungo edificio colonnato i cui resti furono disegnati da Baldassarre Peruzzi nel XVI secolo, che doveva prolungarsi fino all'attuale Palazzo della Bonificazione Pontina, in cui si conservano alcuni suoi muri in opera reticolata. Sul lato nord, i bombardamenti del 4 settembre 1943 hanno permesso di rimettere in luce un portico affacciato sulla via Appia, sopraelevato di alcuni gradini, con colonne e pavimentazioni in marmo, alle spalle del quale furono rinvenuti i resti del Teatro Romano (oggi in corso di scavo), la cui cavea fu ricalcata da quasi tutti gli edifici successivi, parzialmente ancora visibili. Sul lato occidentale sorgeva un grande Tempio marmoreo di età imperiale, su un altissimo podio e affacciato sulla piazza forense, in seguito inglobato nella cattedrale che ne ricalca per grandi linee la planimetria. Il fianco del Tempio-Cattedrale lungo Corso Anita Garibaldi conserva ancora delle aperture, oggi trasformate in botteghe, che in età romana appartenevano al sistema di gallerie sostruttive: due di questi ambienti, le c.d. Favisse, ospitano oggi dei meravigliosi mosaici provenienti dalla Domus romana di II secolo d.C. rinvenuta in via dei SS. Quattro. Di fronte alle Favisse, in un'altra area liberata dagli edifici di età medievale a seguito dei bombardamenti del 1943, sorge un altro tempio, più piccolo, rivolto a sud, dotato originariamente di quattro colonne di stile tuscanico sul fronte: a causa della sua cella tripartita è tradizionalmente noto come Capitolium, ed è caratterizzato da un'opera cementizia rivestita da una scacchiera di cubilia di tufo e calcare.
La Cattedrale di San Cesareo
La cattedrale che inglobò il tempio maggiore fu costruita e consacrata a San Cesareo nel 1074, mentre ad un rifacimento del XII-XIII secolo risalgono il campanile e il portico antistante, con fusti di colonna riutilizzati da più antichi edifici romani e capitelli ionici, basi decorate con leoni e trabeazione, in parte scolpita e con fregio a mosaico (prima metà del XIII secolo) in stile cosmatesco. L’interno a tre navate è suddiviso da colonne ugualmente romane riutilizzate, conserva un pavimento cosmatesco. Alla stessa epoca si devono il pulpito e il cero pasquale. Agli inizi del XVIII secolo l’interno ricevette una copertura a volta. Dal 1986, nel contesto della ristrutturazione delle diocesi d’Italia, la chiesa di San Cesareo ha assunto il titolo di concattedrale. In questa chiesa venne eletto papa, nel 1088, Urbano II, colui che al grido Deus Vult! (Dio lo vuole!) bandì la prima Crociata in Terra Santa (1096-1099).
Palazzo Venditti
Sul fianco destro della cattedrale si affaccia sulla piazza anche il Palazzo Venditti, del XIII secolo, originario palazzo civico, che scavalca con un grande arco gotico la via Appia e conserva una delle trifore originarie. Le forme architettoniche sono quelle proprie dell’architettura cistercense, adattate ad usi civili.
Torre Frumentaria o Torre dei Rosa
Sul lato meridionale della piazza si eleva alla stessa altezza del campanile la contemporanea Torre Frumentaria o “Torre dei Rosa” (XII-XIII secolo), che fu probabilmente in possesso di questa famiglia.
Il Palazzo vescovile
Tra la torre e la chiesa è il Palazzo vescovile, risalente in origine all’epoca carolingia e ristrutturato in epoca medioevale, nel XVII secolo dal vescovo Cesare Ventimiglia, e infine nel 1786 da papa Pio VI. L’attuale configurazione nulla conserva di antico, essendo stato quasi completamente ricostruito dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Chiesa di San Giovanni
Nel centro cittadino si trova anche la chiesa di San Giovanni, che ha trasformato nel Seicento la medioevale chiesa dedicata a San Lorenzo, di cui resta solo il campanile. La chiesa si presenta attualmente a navata unica con cappelle laterali, coperta da una volta ribassata e da una cupola a pianta ellittica.
Chiesa del Purgatorio
La chiesa del Purgatorio fu costruita entro il 1780 al posto dell’antica chiesa di San Nicola. Presenta pianta centrale ed una facciata con alto ordine unico di lesene, sormontato da un timpano mistilineo.
Castello dei Frangipane
In posizione dominante sull’abitato si erge il Castello dei Frangipane, costruito in più fasi successive a partire dalla fine del X secolo e ingrandito fino al XV secolo. Gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale conserva solo il maschio centrale, parte più antica, e parte dell’ala sud.
Edifici medievali
Numerose altre case cittadine risalgono all’epoca medioevale: case-torri fortificate o case gotiche con bifore e a volte scale esterne con ballatoi (profferli), risalenti per la maggior parte al XII-XIII secolo, come la Torre degli Acso. Altri palazzi sono dovuti alle ristrutturazioni rinascimentali di case medioevali o a nuove costruzioni contemporanee (casa del notaio Nicola Savio del 1536, costruita a ridosso delle mura. La rinascita della città nel corso del XVIII e XIX secolo comportò ristrutturazioni e accorpamenti di gruppi di case medioevali e trasformando gli edifici con un aspetto omogeneo. A questi interventi si accompagnarono nuove edificazioni, sia per case d’affitto destinate ai ceti medi, sia per residenze signorili (Palazzo Vitelli, provvisoria residenza papale), sia per strutture pubbliche (“Palazzo della Bonificazione Pontina” e “Nuova fabbrica dei forni”, costruita dal comune nel 1785).
Palazzo Braschi
Un intervento di particolare importanza si ebbe con la costruzione da parte del nipote del papa, di Palazzo Braschi (1787-1795), destinato a sede papale. Il nuovo palazzo inglobò palazzi più antichi e le rovine della chiesa di Santa Maria in Posterula, e venne collegato nel 1792 per mezzo di una rampa (oggi via Posterula) e l’abbattimento di un tratto di mura, sia alla città alta e alla via Appia, sia al nuovo Borgo Pio nella città bassa.
Chiese site fuori dell’antico centro abitato
Chiesa della Madonna delle Grazie
La chiesa è stata rifatta dal vescovo Cesare Ventimiglia (1615-1645) e precedentemente dedicata a Santa Maria della Basilica Nuova nel 1163 da papa Alessandro III al posto di un altro edificio più antico.
Chiesa della Madonna dell’Annunziata
Risale al XIII secolo e danneggiata dai bombardamenti.
Chiesa e Convento di San Domenico
Il complesso è stato edificato alla metà del XIII secolo. La facciata conserva un rosone e un portale sormontato da un piccolo protiro.
Chiesa e convento di San Francesco
Il complesso è stato fondato secondo la tradizione dallo stesso santo nel 1222 (si conserva il piccolo campanile) e gravemente danneggiato dalla guerra, fu adibito ad ospedale tra il 1874 e il 1994.
Santuario di Maria SS. della Delibera
L’edificio, a tre navate gestito da frati, conserva l’antico e venerato affresco absidale della Madonna della Delibera del Quattrocento, che viene incoronata ogni dieci anni.
Chiese varie
Inoltre tra le chiese più moderne troviamo la Parrocchia dei Santi Damiano e Cosma in località Le Arene, la Parrocchia San Domenico Savio e la Parrocchia del Santissimo Salvatore in piazza Garibaldi.
Le mura
Le antiche mura di cinta di epoca volsca e romana, di cui rimangono visibili solo alcuni tratti, erano state in seguito sormontate dalla nuova fortificazione costruita nel V secolo. Dopo il loro abbandono, una parte del camminamento di ronda fu trasformata in passeggiata pubblica e circondata da abitazioni. Delle porte cittadine la Porta Albina fu abbattuta nel 1831, mentre della Porta Maggio, distrutta alla fine del Settecento rimangono solo le torri laterali, trasformate in abitazioni. Una nuova porta di accesso all’abitato, Porta Romana, fu realizzata nel 1780 sul lato nord-occidentale, su progetto di Gaetano Rappini, riunendo alla città il borgo esterno di “Cipollata”. La nuova costruzione si appoggia ad una torre più antica, con basamento in opera poligonale e sopraelevazione in opera incerta, parte probabilmente della cinta muraria più antica. Nella parte alta della città si conserva anche una torre medioevale, realizzata in blocchetti di calcare inframmezzati da filari con mattoni e datata al X secolo.